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Se dovessi esprimere con poche parole il mio lavoro, mi definirei un artista "multidisciplinare" per via della mia curiosità nello sperimentare e saggiare modi espressivi diversi. 

Per meta del mio viaggio non ho scelto la montagna, per appropriarmi della cima ma ho preferito il nomadismo in mondi svariati e diversi. Direzioni  e itinerari contrastanti e pianeggianti, senza  voler colonizzare nulla, senza conficcare vessilli di conquista. Inoltre ho scelto  di percorrere il cammino in senso contrario, non come i miei colleghi più saggi e desiderosi di passare alla storia  facevano. 

Il mondo del mercato dell'arte , quello vigente, con le sue ipocrisie e gli ammiccamenti al portafoglio, con il presunto potere di condizionare la direzione del BELLO, mi ha instillato una crescente nausea per cataloghi, brochure e curriculum vitae con presentazioni del...e parole incomprensibili  del critico di turno.... Credo che sarebbe stato il percorso più utile e più facile e una buona strategia politica finalizzata all'affermazione del SE, animata dalla paura del morire senza passare alla storia.

Vi chiedo di visionare i miei lavori e di percepirli  attraverso  SINCERITA' e  BELLEZZA , qualora fossi riuscito a suscitarle. Poichè credo, che arte e bellezza siano sinonimi di VERITA'.

Aggiungo inoltre che la consapevolezza della propria creatività e quella di POTER-SAPER spiegare il proprio lavoro e ciò dovrebbe confermare l'affidabilità di un artista.

Non fatevi convincere dagli artisti in preda a  raptus misterici ispiratori o vestiti da trasgressori ( il nuovo è un illusione ed è quasi sempre ripescaggio di cose fatte precedentemente ), o ancora che affidano la spiegazione del proprio lavoro al critico-terzo, a colui che sa più degli altri; di solito "bravi venditori" che condividono il narcisismo dell'autore.

L'arte vera è quella universale, il miracolo che tutti sanno cogliere. E  l'educazione alla lettura di un'opera d'arte dovrebbe essere compito formativo delle scuole, delle comunità attraverso le  tradizioni culturali dei popoli.

Comprenderete ora come queste scelte mi abbiano restituito la solitudine, vero! Ma anche un altro bene prezioso, fondamentale per l'artista: LA LIBERTA'.

Ma fare arte non vuol dire "essere liberi ?

Per giungere a CONOSCERE SE STESSI e per poi indicare la strada anche ad altri ?

Un consiglio per concludere il mio pensiero:

Guardate le opere con il cuore e la testa ed evitate di giudicare dai...curriculum; dietro quel lunghissimo elenco raccolto come figurine d'album per adolescenti, c'è il biglietto da visita dell'inganno.

Ho visto gente nei musei, di fronte a un quadro,  leggere prima il nome dell'autore sulla targhetta e poi  esclamare: bellissimo!    Anche di fronte  a delle opere bruttissime, o  falsi d'autore.

 

I miei esordi in pittura:

Mi sono avvicinato alla pittura all'età più o meno di dodici anni: erano gli anni sessanta. 

Ho iniziato seguendo i corsi di disegno che venivano tenuti in uno  storico edificio della mia città (Palazzetto Longobardo) dall’artista ascolano Dino Ferrari e fu mio padre, suo conoscente, che mi presentò attraverso delle piccole copie su carta prese da Picasso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Da allora ad oggi ho prodotto incessantemente e, attraverso molteplici esperienze espressive, ho arricchito  tecniche e  affrontato contenuti diversificati. 

Ho evitato per scelta  negli ultimi anni, mostre ed eventi espositivi, un proficuo "autoisolamento" che mi ha restituito libertà espressiva ed arricchimento interiore personale. Aggiungo una citazione di  P.D. Ouspensky (mistico e filosofo, discepolo di Gurdijeff)

"Soltanto quando cominciamo a capire che la vita non ci sta portando da nessuna parte essa inizia ad avere un significato". 

In passato invece,  ho partecipato a diverse esposizioni personali e collettive e le mie opere sono presenti  in numerose collezioni private e pubbliche del mondo.

Durante gli studi accademici ho ricevuto consensi e apprezzamento da parte di insegnanti e amici, riscuotendo stima e riconoscimento.

Ho tenuto  numerosi corsi di pittura e iniziato all’arte molti allievi.

Successivamente, quale vincitore di concorso per l’insegnamento di materie artistiche , a metà degli anni ottanta ho preso servizio, per merito, nella scuola pubblica.

Continuo tuttora, fervidamente, ad insegnare e credo fermamente nell'insegnamento dell'arte nella  scuola pubblica .

 

...come briciola finale e contraddittoria, residuo del narcisista che è in me... aggiungo citazioni e informazioni:

Il mio  studio  si trova nel centro storico di Ascoli Piceno,

in Via della Tribù Fabia, n°2.   tel: 3471555319.

Dall'altro  sito web:

 

 

 

 

 pur non essendo aggiornato, è possibile accedere alla visione di numerose opere di diversi periodi e per chi volesse, ulteriori informazioni.

 

.......era difficile leggere, capire,  dal  suo sguardo, passava da una severità luciferina ad un intenerimento estatico che ti avrebbe invitato a piangere insieme a lui. Isteria e tenerezza insieme erano le componenti incostanti di questo capace e stravagante artista sulla cui bravura potevamo di certo contare.

    Noi allievi, comunque fiduciosi e nelle sue mani, ci illuminavamo umilmente dei suoi insegnamenti; tenevamo lontani da noi dubbi o critiche controverse, sarebbe stato un suicidio. Nemmeno a pensarlo.

   Alcune volte cominciava, attraverso il suo consumato pollice destro a plasmare virtualmente nell’aria a pochi centimetri dal foglio di carta rugosa, i tratti del disegno a carbone. Mimava magistralmente le soluzioni e consigli del dove intervenire…dare forza, vigore!...dare luce e… caratterizzare! ( tratto dal racconto personale: "CAMPO PARIGNANO")

Una connotazione sintetica  su di me la compendia in un saggio

dedicato ad artisti marchigiani il filosofo Osvaldo Rossi:

….tutt’oggi Dante Fazzini  ci appare come un’instancabile ricercatore, che sa raggiungere una sua nota personale, sempre in modo precario ed instabile, di efficace suggestione poetica. Senza voglia di strafare i suoi lavori, ci sembrano gravidi di una tensione espressiva e di uno sforzo di penetrazione personale intenso e sentito.

( da “L’Assenza Figurata” – luglio ’95)

Ah, dimenticavo! Visitate anche il mio blog dove racconto storie...

 

http://dantefazzini.blogspot.it/2013/07/la-mia-citta-quando-provo-immaginare-la.html?spref=fb

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